Emozione all'Osservatorio della Fotografia della Provincia di Roma per la notizia della scomparsa
di Adriano Di Giacomo, uno degli artisti italiani maggiormente impegnati nelle ricerche pittoriche
di avanguardia.
Il prof. Adriano Di Giacomo è stato il promotore dell'importante progetto didattico
sulla presa di coscienza della fotografia d'arte di Mario Giacomelli condotto al Liceo Majorana di
Roma da Katiuscia Biondi Giacomelli.
Il prof. Carlo Emanuele Bugatti ed il fotografo Ruggero Passeri
hanno inviato un messaggio di cordoglio dei collaboratori dell'Osservatorio alla moglie dell'artista,
il critico Anna Cochetti, preside emerito del Liceo Artistico di Via Ripetta a Roma.
Promotore del
Museo della Didattica dell'Arte a Roma, docente e dirigente nei licei artistici della Capitale,
la prima formazione culturale ed artistica di Adriano Di Giacomo era avvenuta negli anni Sessanta
all'Istituto Statale d'Arte di Ancona, allora diretto da Edgardo Mannucci. All'Istituto d'Arte di
Ancona, Di Giacomo era stato compagno di studi di Gino de Dominicis. Amava ricordare di aver seguito
con interesse ed entusiasmo l'influsso didattico ed artistico di Mannucci, Trubbiani e di docenti
come lo storico dell'arte e critico Vittorio Rubiu. In quegli anni, all'interno della scuola, aveva
ripercorso la sperimentazione dei maggiori artisti contemporanei, lavorando metacrilati, resine,
legni, metalli e smalti. Si era poi accostato alle moderne scuole architettoniche, interessandosi
alle nuove strutture e tecnologie, all'analisi urbanistica e ambientale, all'architettura d'interni
e al design. A Bologna aveva studiato Anatomia e si era diplomato presso la Scuola Superiore per il
Disegno Anatomico nella Facoltà di Medicina. In quello scorcio degli anni Sessanta aveva frequentato
la cerchia di giovani artisti e critici che si trovavano intorno alla Galleria Carbonesi , tra cui Cortenova.
Di quegli anni poi è la presenza, con un'opera, alla "Proposta per una Manifestazione/Incontro" che si
era tenuta al Museo Civico di Bologna (1969).
Nel 1970 a Padova, aveva iniziato ad operare come disegnatore anatomico presso la casa editrice del Dr. Piccin, in collaborazione con la Facoltà di Medicina dell'Università di Padova (Centaro-Ceci). Nella sua attività professionale e di studio aveva continuato ad affinare le conoscenze dell'anatomia e della chirurgia, che aveva indagato con strumenti scientifici le tecniche di rappresentazione. I suoi disegni erano stati presentati a Merano nell'ambito di un congresso medico Triveneto 1970 e aveva realizzato le tavole che illustrano un trattato. Nel 1971 si era trasferito a Roma, dove per qualche tempo aveva proseguito la sua collaborazione con Piccin, presso l'Istituto di Anatomia Umana Normale, mentre la Casa Editrice "Il Pensiero Scientifico" gli aveva affidato alcune rubriche sulla rivista "La Medicina Illustrata". A Roma si era iscritto all'Accademia di Belle Arti di Roma, dove per quattro anni è stato allievo di Fazzini e, a Ripetta, era stato tra i frequentatori assidui dello studio del grande scultore. La sua formazione culturale, negli anni dell'Accademia è maturata con Enrico Crispolti e Cesare Vivaldi, dei quali è stato allievo. In tale ambito i suoi interessi di studio si erano focalizzati sull'Avanguardia storica italiana, che divenne materia della sua tesi discussa, col massimo dei voti, con Vivaldi. In seguito il suo interesse per la formazione, in particolare per le arti visive nell'istruzione, lo hanno condotto a conseguire perfezionamenti in Scienze della Formazione presso l'Università di Firenze e Didattica Museale a Roma Tre. Docente e dirigente scolastico, ha mantenuto costante l'impegno, iniziato da giovanissimo come artista attento alla sperimentazione di linguaggi. Della sua opera si sono interessati tutti i principali critici italiani.